Ci può essere di meglio che diventare una principessa che sposa un principe. Le bambine possono scegliere di essere chiunque loro vogliano: astronaute, scienziate, artiste, campionesse... Servono coraggio, determinazione e generosità.
Gli esempi sono tanti, ma cento sono quelli che Elena Favilli, giornalista e imprenditrice, e Francesca Cavallo, autrice e regista di teatro, hanno raccolto nel libro Storie della buonanotte per bambine ribelli (edizioni Mondadori, 224 pagine, 19 euro).
Le biografie raccolte in queste pagine provengono da tutto il mondo: da Rita Levi Montalcini a Frida Kahlo, da Margherita Hack a Michelle Obama, da Serena Williams a Malala Yousafzai: scienziate, pittrici, astronaute, sollevatrici di pesi, musiciste, giudici, chef.
Il libro ha visto la luce grazie al crowdfunding (è stato il più finanziato della storia con 1 milione di dollari!). È uscito a novembre 2016 e ha venduto 90 mila copie nella sua versione originale americana e da oggi viene venduto anche in Italia.
«Le ricerche ci mostrano come fin dall’inizio della scuola media le bambine iniziano a perdere fiducia in se stesse – spiegano le autrici -. Ecco perché essere esposte molto prima a una narrazione diversa della femminilità è fondamentale. I libri per i più piccoli sono ancora pieni di stereotipi di genere. I genitori non possono fare molto, anche se sono preoccupati e vogliono far crescere i loro bambini con storie che propongono modelli femminili moderni: è per loro che stiamo creando questo libro».
“Storie della buonanotte per bambine ribelli”, il libro per dire alle bambine che c’è di meglio che diventare principesse
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“Storie della buonanotte per bambine ribelli”, il libro per dire alle bambine che c’è di meglio che diventare principesse
ultima modifica: 2017-03-01T12:45:41+00:00
da
Peccato per il titolo del libro. Non azzeccato d stereotipato tanto quanto le principesse.
Bella iniziativa, il mio modello da piccola era Pippicalzelunghe ! Ero scettica sin dalla giovane età che il mondo fosse pieno di principi che giravano a cavallo e per questo preferivo essere il capo di una ciurma di pirati !
si può stare a dibattere per ore, tanto la discussione non sarà mai al centro dell’attenzione che meriterebbe, la gente di riflettere non ne ha nessuna voglia, ahimè…