Sì, ho portato mio figlio di 4 anni e mezzo a un concerto



Sì, ho portato mio figlio di 4 anni e mezzo a un concerto ultima modifica: 2016-03-22T16:42:56+00:00 da Camilla Montella
Un locale con musica dal vivo, un gruppo country/folk, una sabato sera sul tardi, tanta gente, qualche birra e... mio figlio. A quattro anni e mezzo l'abbiamo portato al suo primo concerto!

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Siamo entrati al “Nidaba”, verso le dieci di sera, tra sguardi perplessi e sopracciglia alzate. Abbiamo preso possesso di tre sgabelli al bancone, da dove si vede bene il palco nell'angolo, e abbiamo ordinato birra e succo alla pesca. Un ragazzo è stato il primo a farci il pollice alzato, di nascosto dalla fidanzata.

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Qualcuno avrà pensato “povero bambino”, senza sapere che ci era voluto venire lui, noi avevamo già “prenotato” la nonna per andare al concerto da soli. Il cd del gruppo che suonava quella sera, The mama bluegrass band, è stato messo una volta in macchina e mio figlio se n'è innamorato: l'abbiamo sentito qualcosa come cinquecento volte, lo potrei cantare io parola per parola facendo la batteria con le dita sul cruscotto. Fortunatamente piace da matti anche a mamma e papà.

Prima del concerto abbiamo presentato Dario ai musicisti e gli abbiamo spiegato chi suonava cosa. Sul banjo è rimasto perplesso: ma come glielo spieghi?? Alla fine è stato archiviato come “chitarra rotonda”, tanto per lui tutto è inferiore alla batteria.

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Poi ci siamo rimessi al bancone. Il batterista e il violinista sono venuti da noi, carinissimi, a chiedere se il bambino resisteva ancora un po' prima dell'inizio e a complimentarsi per l' “ardire”. Ci hanno detto che la sua canzone preferita, purtroppo, era in fondo alla scaletta. Pazienza.

Hanno cominciato a suonare, a ritmo indiavolato come loro solito. Mio figlio aveva la bocca aperta. Non aveva mai visto un concerto, al massimo aveva ascoltato qualche amico strimpellare la chitarra o la mamma suonare (male) l'armonica, ma l'esperienza di un concerto è tutt'altro. Chissà cos'ha pensato... Per lui deve essere stata una cosa che a confronto gli Stones a Los Angeles erano due amici all'oratorio.

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E' arrivata anche la sorpresa. La band ha rivoluzionato la scaletta, ha anticipato “One more chance” - la canzone preferita di mio figlio – e gliel'ha dedicata. Dario continuava a dire "Sono io! Sono io!", è salito in piedi sullo sgabello e ha guardato lo spettacolo strabiliato. Poi è crollato di botto, stanco morto, e l'abbiamo riportato a casa a metà concerto.

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Sì, ho portato mio figlio di neanche 5 anni a un concerto. Sì, è stato nella calca di un locale. Sì, è andato a letto a mezzanotte. Inorridite pure mamme-viviamo-in-salotto, ma si è divertito un sacco e sono sicura che gli rimarrà dentro un ricordo speciale. Crocifiggetemi. Io mi porto dietro quello che mi ha detto un ragazzo nel locale: “Io alla sua età vedevo la tv, ma sarebbe stato bellissimo fare quello che ha l'opportunità di fare lui. Complimenti”. Ma soprattutto mi porterò dietro gli occhi di mio figlio.

 

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2 Commenti to “Sì, ho portato mio figlio di 4 anni e mezzo a un concerto”

  1. Gabriele Poggi scrive:

    Sappi che se a luglio non lo porti a vedere Bruce Springsteen, sei profondamente egoista….e cmq lui da grande lo verrà a sapere.
    Da suo zio.
    Il tutto sempre se non muoio prima sulle montagne…. ;)

  2. lalab scrive:

    brava! io lo faccio da sempre. la prima volta di giorgio (che ora ha 18 anni e suona tastiere e chitarra in una band, oltre a frequentare il classico e stare per iscriversi a fisica..) è stata a un anno. c’era la treves blues band…
    la prima volta di giovanna è stata a nove mesi: un concerto all’aperto di davide van de sfroos…
    il loro primo stadio: 2009, torino, springsteen. andata ritorno noi tre, e lei, prima di crollare sul sedile dall’auto, disse “adesso andiamo anche a trieste, vero?”. non siamo andati a trieste, ma a milano nel 2012, e sempre nel 2012 lei ha cantato con il boss a zurigo!
    all’unaetrentacinquecirca di cantù li conoscono bene, ormai, e loro, quando per forza di cose devo lasciarli a casa (causa impegni scolastici), un po’ rosicano. è bellissimo condividere le passioni coi propri figli, senza imposizioni, ma naturalmente!

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