“Il mio parto è più parto del tuo”

Questa è un’autocritica prima che una critica alle mamme. Perché in realtà l’ho fatto anch’io, perché si cade nel fosso dell’autoesaltazione più velocemente che da una scala a pioli unta di strutto. E’ un attimo. A metà te ne stai già vergognando, ma ormai sei partita.

“Il mio parto è speciale”. In casi estremi (a questo fortunatamente non sono arrivata) “il mio parto è più parto del tuo”. Come minimo, “il mio parto vale la pena di essere raccontato”. Diciamo la verità, quante volte abbiamo raccontato alle amiche il nostro?

E qui già qualcuna starà cercando scuse: sì, è capitato, ma perché il mio è stato più… e fioccano le motivazioni. Più doloroso, più lungo, più breve, più solitario, più affollato, più commovente, più strano, con più parolacce.

La realtà è che il nostro parto è stato speciale per noi e basta. A metà delle persone a cui lo raccontiamo non importa nulla, all’altra metà all'inizio interessava anche ma lo abbiamo spiegato troppe volte ed è venuto a nausea. Menzione speciale per quando lo raccontiamo all’amica senza figli (che ha la bolla al naso al secondo minuto) o a quella che dovrà partorire a breve (che viene sommersa di dettagli orrendi). Ricordo che quando ero incinta un’amica mi raccontò che una sua conoscente le aveva addirittura fatto vedere il video del parto, con ripresa ravvicinata.



 

La foto che ha vinto il concorso 2015 sulle foto del parto (puoi vedere le altre vincitrici cliccando qui)

Allora, ragazze, tutte abbiamo sofferto e in tutti i parti c’è qualcosa di speciale. Compreso le mamme che hanno adottato i loro figli, perché l’iter estenuante che hanno fatto loro non ha niente di meno di un travaglio. Lo dico a me stessa, per prima: facciamocelo chiedere, come è stato, e solo allora raccontiamolo. Possiamo sperarlo ardentemente e possiamo cercare di portare l’argomento lì nelle vicinanze, ma aspettiamo che ce lo chiedano! (PS: oh, se volete conoscere il mio ve lo racconto eh!) Altrimenti mettiamo in conto che non interessa e che rimarrà una cosa speciale per noi e basta.

E soprattutto promettiamo: non lo racconteremo ai nostri figli, che io è da 38 anni che sento mia madre che mi dice come uscii partendo dal sedere e poi tutto a doppio, che tra poco tiravamo le cuoia eccetera!