E' così nitido il ricordo che potrei dire come ero vestita, su che lato del letto ero rannicchiata e quante volte ho messo giù il telefono alle amiche che mi cercavano per farmi gli auguri. Piangevo e dicevo: “Questo è il mio vero ultimo compleanno, dal prossimo sarà tutto una merda, sarà nato il bambino e la mia vita sarà finita”.
C'era anche il corso pre-parto. Le ragazze che ancora sento e che ho conosciuto lì forse si ricordano ancora quando – al momento di raccontare tutte sedute in cerchio la propria felicità – io dissi che non ero contenta perché avrei perso la mia libertà. Ecco, la libertà, era quello il vero problema.
A mia mamma scrissi una mail che conserva ancora: “Non mi fare neanche gli auguri, tanto è finita, me lo dovrò tenere sul gobbo per 18 anni”. Dice che me la farà rileggere quando mio figlio avrà davvero 18 anni e io gli sarò attaccata alla gamba scongiurandolo di “starmi ancora sul gobbo” quando invece lui vorrà andare a vivere da solo.
Alla me stessa di cinque anni fa vorrei dire una cosa:
Buon compleanno rompicoglioni, la libertà ce l'hai dentro, tuo figlio non te la toglierà, ci crescerà in mezzo.
Ahhhhhhhh come ti capisco! Io più che per la perdita di libertà piangevo per mille e uno motivi messi assieme. Ricordo solo settimane e mesi di pianti/ senso di solitudine/tristezza…
Alla faccia della maternità idilliaca che tutti ci propinano. Molto meglio ora dopo un anno… Ma guai a dire queste cose! Sia mai che poi le donne sappiano che la gravidanza e la maternità non sono tutte rose e fiori.