L’idea di realizzare (e vendere) gioielli con latte materno che è venuta a una mamma di Trento e sembra che centinaia di donne siano in lista d'attesa per vedere realizzato il proprio ciondolo.
Per realizzare i gioielli basta un cucchiaio di latte materno, che viene poi solidificato e trattato utilizzando una resina trasparente e inerte, con ricette e tecniche in larga parte top secret. A questo punto si può montare come pendente, anello, orecchino, braccialetto...
«Navigando in internet ho trovato una mamma oltreoceano che creava gioielli con latte materno, così ho iniziato a studiare i vari procedimenti per la loro produzione – spiega Pamela Cosentino, la prima a realizzare questo prodotto in Italia – Ho fatto mille prove, fino a quando sono riuscita a trovare il giusto rapporto tra i vari componenti, che fosse in grado di bloccare il processo di deterioramento del latte senza però alterarne il colore naturale».
Chi vuole può aggiungere al proprio monile personalizzato una ciocca di capelli del proprio figlio, oppure il moncone del cordone ombelicale.
Non mancano, però, le critiche in rete. C’è chi giudica semplicemente disgustosa l’idea, chi trova che sia un fenomeno da feticiste e chi pensa che si tratti soltanto di una grossa trovata di marketing. Pamela Cosentino, in ogni caso, non sembra intimidita dalle critiche: «Io inglobo ricordi destinati alle mamme per le quali l’allattamento ha avuto un valore inestimabile come per me – commenta – È una esperienza che nessuno può capire se non la vive in prima persona, il trovarti da sola con tuo figlio, le coccole, le carezze senza interferenza di terzi, un momento magico che mi piace immortalare attraverso oggetti che siano anche belli e unici».
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