Questo è quello che penso della polemica sulla marca di vestiti (la Shoeshine) che aveva scritto sull'etichetta, dopo le solite indicazioni sul lavaggio, “give it to your mum, it’s her job”. E da lì onda di indignazione femminile, donne che urlavano allo scandalo, ci mancava si incatenassero alla fabbrica.
Ecco, io l'ho trovata una battuta divertentissima. Anzi, pensando a mio figlio che magari tra vent'anni sarà in giro per il mondo, sarei ben contenta che venisse a casa a portarmi le felpe da lavare, che mi sembrerebbe ancora il mio cucciolo.
Ma anche a volerci vedere un'offesa, che non c'è, invece di indignarci, con la pesantezza di un macigno, bastava rispondere con un po', appunto, di ironia:
"Gentile Shoeshine, non so che mamme conoscete voi, io ho ridotto il gilet di lana di mio figlio (vedi foto) a una scultura non solo di dieci taglie sotto ma anche rigida come una cotta medievale, sta in piedi da sola. L'ho conservata come soprammobile, per farmi prendere in giro allegramente da famiglia e amici. Se le vostre felpe dobbiamo lavarle noi, spero che siano in un tessuto mamma-resistant"
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