Ieri i nonni ci hanno dato una fetta di torta al cioccolato buonissima, una sola perché l’unica rimasta dalla cena che avevano fatto con gli amici. Mentre la portiamo a casa prometto a mio figlio che la potrà mangiare il giorno dopo a colazione.
Ma dentro di me la sognavo, la bramavo con tutte le mie forze, io che sono una golosa da girone dantesco.
Così stamani penso che dai, un treenne mica riconosce la differenza fra una torta di alta pasticceria e dei biscotti al cioccolato normali, per lui è uguale e la torta me la pappo io in ufficio. Apparecchio per la colazione e gli metto i biscotti nel piatto, i suoi preferiti. Stritolata dai sensi di colpa gli aggiungo pure una tazza di latte e Nesquik, roba delle grandi occasioni. Ha tre anni, non se ne accorgerà.
Sorrido. Aggiungo un altro cucchiaio di Nesquik, nero come la mia coscienza.
Il treenne guarda il piatto, guarda me, guarda il piatto. “No, scusa mamma, dov’è la fetta di torta al cioccolato?”
Lezione: I bambini hanno la memoria di un elefante potenziato.
Non solo ho cercato di fare la bastardata a mio figlio, ma non mi è neppure riuscita
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Non solo ho cercato di fare la bastardata a mio figlio, ma non mi è neppure riuscita
ultima modifica: 2015-03-24T18:02:47+00:00
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