WINNIE POOH E LA VERA STORIA (TRISTE) DI CHRISTOPHER ROBIN



WINNIE POOH E LA VERA STORIA (TRISTE) DI CHRISTOPHER ROBIN ultima modifica: 2020-10-08T15:51:50+00:00 da Camilla Montella
Esistono davvero: un asinello con il muso chino, una mamma canguro senza il suo cucciolo (era stato perduto tanti anni prima), un maialino piccolissimo, una tigre ingiallita e un orsacchiotto con la pelliccia rovinata e le cuciture visibili. Sono i pupazzi oggi esposti nella New York Public Library e un tempo appartenuti a un bambino di nome Christopher Robin Milne.

Il nome dell’orsacchiotto era Winnie the Pooh ed era il migliore amico di questo ragazzino, fin quando non successe qualcosa che li separò per sempre.  Ma partiamo dall’inizio.

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Alan Alexander Milne e Dorothy de Sélincourt sembravano una coppia perfetta, felici, benestanti e uniti in matrimonio nel 1913. Lui era un giovane tenente dell’esercito inglese, già noto come scrittore. Ma qual era la realtà?

Alan partecipò alla Prima Guerra Mondiale e non riuscì mai a riprendersi dalle ferite psicologiche e dei demoni che lo avevano preso. Quando, nel 1920, nacque Christopher Robin fu una delusione per la coppia che desiderava ardentemente una femmina.

Al suo primo compleanno il bambino ricevette in regalo un orsacchiotto di pezza color del miele: fu amore a prima vista e divennero inseparabili.  Decise di chiamarlo Edward, ma dopo una visita allo zoo di Londra gli cambiò il nome in Winnie, in onore di Winnipeg, un orso bruno che viveva lì.

Vedendoli insieme, Milne creò le avventure di un orsetto Winnie the Pooh, che viveva nel Bosco dei Cento Acri – basato sulla foresta di Ashdown, dove la famiglia si era trasferita – in compagnia dei suoi amici, ispirati agli altri animali di pezza del figlio. Il successo dei libri fu travolgente.

Ma dietro la facciata di felicità si nascondeva un’altra verità.

La nascita di Christopher Robin era stata una delusione per dei genitori e la madre non lo aveva mai accettato del tutto, riversando tutto il suo amore sulla figlia dei vicini, Anne.  La donna decise anche di tenere i capelli di Christopher Robin più lunghi e di vestirlo in maniera che ricordasse un abbigliamento femminile.

Il matrimonio fra i coniugi Milne andò in mille pezzi e fu ben presto chiaro che solo la bambinaia si interessava al bambino. Il riavvicinamento apparente fra padre e figlio, avvenuta anni dopo, fu in realtà frutto di una richiesta pubblicitaria che li separò ancora di più.

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Christopher Robin iniziò a detestare il suo alter ego di carta, che dipingeva una felicità che non aveva. Milne provava risentimento per il figlio che era diventato più famoso di lui.

A dieci anni, Christopher Robin venne separato dall’amata bambinaia e inviato a studiare in un collegio lontano da casa, dove venne duramente bullizzato perché era il protagonista di una storia per bambini.

Christopher Robin da grande creò scandalo in famiglia perché decise di sposare una sua cugina di primo grado e sua madre si disse schifata. Dopo le nozze, la rivide solo una volta, al funerale di Milne.   Christopher Robin aprì un negozio di libri a Londra ed ebbe una sola figlia, nata con una paralisi cerebrale.

L’orsacchiotto Winnie the Pooh e gli altri amici rimasero chiusi in un baule, finché il proprietario li regalò all’editore di suo padre, che li donò  alla New York Public Library.

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