Ieri sera ho iscritto mio figlio di 5 anni e mezzo alla scuola elementare e dopo aver schiacciato invio sul pc sono rimasta dieci minuti a fissare il monitor che diceva “iscrizione effettuata”.
Ti ho perso quando ho smesso di imboccarti perché tu potessi trovare la capacità di gestire il tuo corpo.
Ti ho perso quando ho smesso di darti la mano al parco perché tu potessi trovare la tua libertà.
Ti ho perso quando ho rinunciato a salutarti dalla finestra dell'asilo perché tu potessi sentirti grande tra i tuoi compagni.
Ti ho perso quando ho rallentato il passo per farti stare da solo lungo il vialetto con la tua “fidanzatina” perché tu potessi trovare i tuoi batticuori.
Ti ho perso un pochino per volta mille volte e altre mille ce ne saranno. Ma ogni volta trovavi qualcosa per te. Ieri ho lasciato su quell'iscrizione un altro pezzo del bambino piccolo che eri, ma tu troverai tra qualche mese una grande porta che ti aprirà praterie di vita.
Spero che diventerai un ragazzo e un uomo libero, curioso, autonomo. E per arrivarci io continuerò a perdere quello che tu vorrai trovare. La fitta al cuore, alla fine, dura solo quei dieci minuti davanti a una schermata del computer, poi c'è la gioia dell'alzare la tapparella la mattina e dirti che ti abbiamo iscritto “alla scuola dei grandi” e godersi il momento in cui trovi quello che ho perso io e lo fai diventare ciottolo della tua strada.
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