È stato un rumore sordo e il tremare dei vetri a svegliarmi domenica mattina. Pochi minuti, il tempo di cercare di capire, e sono arrivate le sirene. Tantissime, una dietro l’altra per ore. Abito dietro a via Brioschi, a Milano, dove una palazzina è esplosa (leggi qui), forse per una fuga di gas.
La notizia è rimbalzata prima sui social, poi sui giornali on line... Domande... Immagini... Con il passare delle ore la situazione si è fatta più chiara, con la drammatica conta delle vittime e dei feriti. Le voci correvano veloci come le ambulanze: due bimbe, ci sono anche due bimbe coinvolte, si sapeva solo che erano state portate al Centro grandi ustionati dell'ospedale Niguarda. Il quartiere intero si è fermato, come paralizzato. Perché Milano è grande e chi non ci abita può pensare che qui ognuno viva per sé, ma non è così, ogni quartiere è come un paese, con legami, affetti, solidarietà.
Poi la notizia, che ti fa gelare il sangue, perché scopri che le bimbe frequentano la scuola di tuo figlio, che una delle due è una sua compagnetta di classe… che le hai viste ridere e divertirsi alle recite, al parco, alle feste…
Non trovi le parole ma devi spiegarlo a tuo figlio, devi spiegare una tragedia troppo grande per un bambino. Ma è proprio lui che, piangendo tra i singhiozzi, ti dà uno scossone quando ti chiede “Ma perché….. mamma, che cosa possiamo fare noi per aiutarla?”
Ti guardi in giro e vedi che il quartiere si è unito e mobilitato e la città risponde. C’è chi offre posti letto agli sfollati, un posto dove riposarsi, una doccia calda, anche solo un abbraccio e due chiacchiere.
Adesso in via San Gottardo 41 è aperto un punto di raccolta di tutto quel che può servire agli sfollati. L’Associazione Genitori Gentilino della scuola elementare frequentata dalle piccole Aurora e Linda, che sono tuttora in ospedale in gravi condizioni, ha aperto un conto corrente per la raccolta fondi di solidarietà: Iban IT49 O084 4001 6030 0000 0255 985 intestato a Associazione Genitori Gentilino causale “Per Linda e Aurora”.
Possiamo aiutarle. Dobbiamo aiutarle!
Seguici su: