Sulla neve il casco non basta, serve una “patente”



Sulla neve il casco non basta, serve una “patente” ultima modifica: 2016-03-11T14:11:28+00:00 da Camilla Montella
di Maria Sorbi

Elisabetta non si sente affatto rock. Ma lo è. Più di tutte noi. Due anni fa la sua bambina, Matilde, ha perso la vita sulle piste da sci a Gressoney, travolta da un 17enne che scendeva a velocità folle.

E non so se è possibile immaginare il dolore che lei e suo marito, Matteo, hanno provato e provano. Avevano due scelte: chiudersi in se stessi o trasformare quel dolore in forza e darsi da fare perché mai più sulle piste da sci accadessero tragedie del genere. Hanno fatto la scelta più 'rock'. È così è nata la Onlus Il sorriso di Matilde.

Aiutiamoli a diffondere il messaggio. L'associazione vuole far capire che il casco da solo non basta a rendere sicuri i nostri figli sulle piste. Serve una legge, al momento inesistente, per obbligare chi scia a conoscere la segnaletica sulla neve. Altrimenti è come salire in macchina e andare in autostrada senza patente, senza sapere cos'è un 'dare la precedenza'.

La squadra del Sorriso di Matilde organizza incontri con i genitori vicino agli impianti di risalita delle principali località sciistiche. Sono stati al Tonale, a San Domenico, a Cortina. E il 9 aprile saranno a Madonna di Campiglio. Al loro fianco anche il campione Kristian Ghedina che ha prestato il suo volto come testimonial, ben consapevole che serve al più presto approvare un testo di legge, con tanto di sanzioni e sospensione dello skipass per chi non rispetta le regole.

Il Sorriso di Matilde vuole anche raccogliere fondi per acquistare i para schiena da dare a noleggio ai bimbi delle scuole di sci. Un passo in più verso la sicurezza. E per arrivare la' dove, finora, le istituzioni non sono arrivate.

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