La capacità soprannaturale dei papà di dormire

Deve essere un superpotere. Tipo la supervelocità o i fili di spiderman dalle mani. E i papà sono decisamente più predisposti ad averlo. E’ la capacità di dormire nonostante nubifragi, terremoti, distruzioni di mondi e perfino (peggio delle distruzioni di mondi) il richiamo del bambino nel cuore della notte.

Stanotte nostro figlio si è svegliato quattro volte. Ormai ha quasi cinque anni, non succede più che ci chiami, ma questa volta aveva mal di pancia. Verso le 4 del mattino è venuto in camera nostra dicendo che stava male e buttandosi in mezzo al lettone. Ha anche messo mani e piedi addosso al padre, che non ha fatto una piega, immobile.

Visto che da noi vige la regola che di notte non si dorme nel lettone, mi sono alzata, l’ho portato di là, ho preso la boule dell’acqua calda e mi sono seduta in camera sua. Il tutto tra piagnucolii, luci accese e rumori vari. Nulla, il padre immobile, pensavo fosse morto.

Torno a letto, passa mezz’ora. “Mammaaaaaaaaaa mi scappa cacca forteeeeeee”. Mi rialzo. Dall’altro lato del letto il mio compagno è immobile come un opossum di fronte al predatore.

Torno a letto e seguono altre due chiamate a livello decibel di Springsteen quando a San Siro gli staccarono  la spina. Alla terza provo a svegliare il papà, colpendolo con pedate di un certo livello. Alla quarta il papà risponde, senza muoversi: “Cosa c’è tato?” “Ehcazzo – dico io – è da tutta la notte che sta…”. Non finisco la frase che si sente russare.

Stamani la certezza che i papà hanno dei superpoteri: non ha sentito nulla e non si ricorda nulla, neanche di aver parlato (tantomeno che io abbia risposto).