La tua prima vera balla. Hai perso, ma hai l’onore delle armi

Ha detto la sua prima balla. Intesa proprio come “spiegazione elaborata e premeditata atta a fottere mamma e papà”, non come un generico “non sono stato io”. La possiamo sistemare tra i traguardi nei 4 anni e mezzo.

Il papà si è incazzato di brutto, io dentro di me pensavo “Ah, figlio mio, quanto hai ancora da imparare: la balla era grezza, la voce incerta e alla prima risposta ti tremavano già gli occhi e sei crollato. Più grinta, più convinzione, più preparazione! Però hai avuto coraggio”

La balla è stata questa. Aveva buttato per terra (apposta, per un capriccio) un suo giocattolo, rompendone una parte che era finita chissà dove in salotto. Gli abbiamo detto che, finché non avesse almeno ritrovato il pezzo, non avremmo acceso la tv, anche se stava per cominciare il cartone che vede sempre prima di andare a letto. Ha fatto spallucce, si è lamentato e ha aspettato che cedessimo sdraiato sul divano. Non abbiamo ceduto e siamo andati in cucina a fumarci una sigaretta, lasciandolo davanti alla tv spenta (e portandoci via i telecomandi).



Dopo due minuti arriva e apre un pezzettino di porta scorrevole: “L’ho trovato, era sotto il divano, l’ho messo in camera mia”. “Portamelo”, ha detto il papà. “No, no, è proprio rotto, lo aggiustiamo domani con calma, che adesso sei stanco”. “Ok, allora vengo ad accenderti la tv, poi già che ci sono vado a prenderlo così comincio a incollarlo”. Il bugiardo in erba ha stretto la labbra, si è messo in mezzo alla porta per bloccare l’uscita e poi ha tradito la prima lacrima.

Che tenerezza, piccolo teppista mio. Dovrai fare molto meglio, ma hai l’onore delle armi. A te sembrerà poca roba visto che sei andato a letto senza vedere i cartoni, ma un giorno ti confesserò che, sebbene tu ti sia preso doppia sgridata, dentro di me ho apprezzato l’ardire, il coraggio.