L'ERRORE
E così l’ho fatto l’errore. Quello che costerà a mio figlio dieci anni di analisi. Tu stai lì a pensare ai grandi temi: deve sentirsi amato, deve sentirsi apprezzato, deve vivere in un clima pacifico, non urlare, non sbroccare, non chiedere troppo, non sminuire, non tarpare ali, non essere invadente, non essere assente… e poi cadi sul PINGUINO
La faccenda è stata tanto banale quanto rovinosa. Dario piangeva perché gli hanno regalato un pinguino gigante di cui ha follemente paura. Preso atto che era vero terrore e non capriccio, ho inscenato la dipartita della bestia prima di mettere a letto il bambino: “Via Pinguino da casa di Dario, non tornare mai mai più”. Lo mettiamo sullo zerbino fuori dalla porta di casa e mio figlio tutto concentrato chiude la porta a doppia mandata: “Mai mai più”.
(Detto per inciso pochi minuti dopo escono i vicini, che si trovano un pinguino gigante che dà loro le spalle e fissa la mia porta di ingresso)
Comunque, nella mia mente passava: “Bene, dopo aver messo a letto il bambino, riprendo la bestia dal pianerottolo, la butto in un sacco chiuso e domani la porto nel box, poi la regalerò”. A mia discolpa c’è che ero stravolta, con un mal di testa epico e un sonno da letargo. Insomma, me ne sono dimentica, semplicemente, banalmente dimenticata.
Mattina. “Dai, Dario, è tardi, andiamo all'asilo. Comincia ad aprire la porta che arrivo”
Clank clank, doppia mandata, apre. Immobile il pinguino. Immobile il bambino. Dieci anni di analisi.
E così l’ho fatto l’errore. Quello che costerà a mio figlio dieci anni di analisi.
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E così l’ho fatto l’errore. Quello che costerà a mio figlio dieci anni di analisi.
ultima modifica: 2015-09-15T11:20:15+00:00
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