Quattro anni fa sei nato. Alle 10,20 sei arrivato con il tuo zainetto, quello per intraprendere il bellissimo viaggio su questa terra.
Immagino che gli zaini degli altri neonati siano già pieni di tante cose che le loro mamme ci hanno messo durante la gravidanza: parole, carezze, canzoni, promesse… Tu, figlio mio, ce l’avevi vuoto. Per colpa mia, delle mie paure e della mia cecità. Non ti volevo e ho passato nove mesi a lamentarmi e a pensare che la mia vita sarebbe finita con la tua nascita.
Poi ti hanno appoggiato sul mio petto e le mie mani si sono riempite di cose da metterti nello zaino. Ti ho amato in un secondo.
In questi quattro anni nella sacca abbiamo messo tante cose.
- Le ninnenanne prima di andare a letto e la canzone del buongiorno, sempre la stessa ogni mattina, che devono tagliarmi le corde vocali per non cantartela mentre apro la tapparella e con la coda dell’occhio vedo che la senti e sorridi.
- Le favole della buonanotte. Io te le racconto cambiando le voci di chi parla, mentre papà fa finta di sbagliare le parole e tu dici noooooo e ridi.
- Gli abbracci, migliaia, milioni. I baci, da consumarti la pelle.
- Il gioco del “bambino al contrario” col papà che ti tiene per i piedi, che voi ridete tanto ma a me mica piace, eh, è un po’ pericoloso.
- I ti voglio bene, ogni giorno, sia mai che non sia chiaro.
- In spalla al papà a guardare l’Albero della Vita di Expo, che non chiudevi più la bocca dalla meraviglia.
- La tua mano nella mia per attraversare la strada.
- Un due tre stella, chi arriva primo alla porta.
- In braccio a mamma, che non ce la faccio quasi più ormai, ma mi farei mettere il titanio nei gomiti se potessi, per portarti ancora e ancora.
- Il nascondino dietro la tenda, che ti si vede benissimo, ma la mamma non ti trova mai. O dentro all’armadio, con la manina che esce a tenere l’anta.
- La sveglia ogni due ore quando hai la febbre alta, giusto per venire un minuto a controllare.
- Lo scivolo, l’altalena, buuu ero dietro all’albero. Il monopattino, che vai troppo veloce e ho dovuto prenderne uno anche per me così da starti dietro, che se c’è una cosa che detesto è fare fatica ma per te mulinello gambe come un minipimer.
- La piscina. Avevi paura. Tranquillo, amore, mamma viene sotto a prenderti se succede qualcosa, come le tartarughe di Nemo.
In questi quattro anni abbiamo messo tante cose nel tuo zaino, non è più vuoto come quando sei arrivato. Non te le ricorderai, nessuno si ricorda cosa ha fatto a quattro anni. Ma non andranno perse, si trasformeranno in base dura come diamante per il tuo zaino, in lacci resistenti e spallacci solidi.
Quando comincerai a riempire la tua sacca per conto tuo, senza di me, prometto, sarò pronta. Ma a quel bivio ti lascerò con lo zaino solido. Ci ho messo tutta me stessa, ti ho amato più di me stessa. Morirei per te, qui, adesso, col sorriso, se servisse. Ma il mio amore sarà discreto: non deve essere un peso, ma piume da aggiungere alle tue ali. Sarà cucitura per il tuo zaino.
Buon compleanno amore mio.
Il compleanno e lo zaino per il tuo cammino
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Il compleanno e lo zaino per il tuo cammino
ultima modifica: 2015-06-27T14:03:30+00:00
da
Sono in aeroporto mentre lo leggo e devo nascondere le lacrime. Buon viaggio a lui con il suo ancora piccolo zaino e a te con il tuo già grande e non ancora abbastanza. Zaini ancora da riempire di oggetti pesanti ma già pieni di tanto amore.
Viaggio lungo e gioioso per voi.
Il mio babbo mi raccontava una storia di una bambina, Marina, che gettava i sassolini del giardino in una vasca che svegliavano i pesci che abitavano lì che la portavano nel loro mondo d’acqua. I sassolini sono ancora in ordine nel mio zaino